mercoledì 24 luglio 2019

Co-progettare beni comuni scolastici con i bambini

di Marco Cau e Viola Petrella


Continua l’esperienza del progetto Scuole al Centro, promosso dal Centro Servizi Formazione e finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini.

Il progetto ha le sue radici nella consapevolezza che la scuola sta cambiando e assumendo un ruolo di crescente rilievo sia per i singoli giovani cittadini che per il tessuto sociale ed economico del territorio. Di questo dobbiamo ringraziare il lavoro di cura della comunità educante, ovvero l’eterogeneo gruppo di insegnanti, alunni, personale scolastico, famiglie e istituzioni che, proprio grazie alla scuola, si trovano legati da un rapporto di interdipendenza e corresponsabilità. Dalla comunità educante possono emergere nuove idee, opportunità e modelli per fare bene comune a partire dai banchi di scuola, trasformando quest’ultima in un luogo di inclusione, di aggregazione sociale, di sperimentazione per la soluzione di problemi collettivi, di esplorazione di opportunità.
Il progetto Scuole al Centro chiama all’azione la comunità educante per innescare nuove collaborazioni o rafforzare quelle già in corso coltivando un progetto comune, tangibile e concreto. A ottobre 2018, la comunità educante che fa riferimento a 11 istituti comprensivi della provincia di Pavia ha preso in carico un bene comune scolastico e, nell’arco di 3 anni, svilupperà una strategia per la sua rigenerazione, gestione e uso condivisi. Questo filone progettuale, intitolato La scuola ci appartiene, è sviluppato assieme a docenti e studenti di 22 classi. A coordinare queste attività siamo in due facilitatori, Marco Cau e Viola Petrella.

Abbiamo iniziato con tre laboratori formativi dedicati ai docenti, durante i quali è stato costruito un primo catalogo di idee per la scuola bene comune della comunità locale. A questo è seguito un primo laboratorio con gli allievi delle classi coinvolte, svoltosi tra febbraio e marzo del 2019.


Nella maggior parte dei casi, il laboratorio ha visto il coinvolgimento di due classi prime della scuola secondaria appartenenti allo stesso istituto comprensivo, guidate dai due facilitatori. In alcuni casi, le classi selezionate per partecipare al progetto si trovavano in due plessi distinti; in questo caso ciascuna classe ha lavorato separatamente, guidata da un solo facilitatore. La necessità, in questa fase, era di avviare un lavoro di gruppo, identificando e chiarendo il tema su cui riflettere e raccogliendo le idee e le proposte degli studenti coinvolti, anche in merito a spazi scolastici specifici su cui concentrare l’azione progettuale (per esempio la palestra, il giardino, l’aula di musica).


Per raggiungere questi obiettivi è stata utilizzata la stessa tecnica di facilitazione, chiamata OPERA, impiegata per l’incontro con i docenti, opportunamente adattata per il lavoro con un gruppo di 25-45 ragazzi di 11 anni di età. OPERA è una tecnica di partecipazione guidata sviluppata da Innotiimi, una società di consulenza che accompagna processi organizzativi in imprese private, sociali e in istituzioni pubbliche; è uno strumento versatile che si può proporre in diverse varianti, ma ci risulta che questo sia il primo tentativo di adattarla alla co-progettazione insieme a degli studenti delle scuole superiori di primo grado. Abbiamo affinato il nostro approccio nel corso degli incontri con le classi, aggiungendo progressivamente dettagli importanti per la comprensione del progetto da parte dei ragazzi. In questo articolo vogliamo riassumere il processo che ci ha portato a utilizzare OPERA nel lavoro nelle scuole secondarie di primo grado.


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