mercoledì 2 dicembre 2015

Laboratorio Progettare in partnership per le scuole [#PPPNP]

di Marco Cau e Graziano Maino


Parte oggi Progettare in partnership, laboratorio che coinvolge una trentina di docenti, promosso da quattro Istituti comprensivi e da due Istituti superiori, scuole che guardano a una stagione complessa e sfidante, con l’idea che attraverso la collaborazione si possano aprire nuove opportunità.

Ecco le coordinate di metodo che ci guideranno nell’arco di quattro mesi:

- sviluppare competenze di progettazione da riportare a scuola;
- prendere spunto da domande e da opportunità concrete;
- alternare confronti, sperimentazioni, indicazioni pratiche, strumenti riutilizzabili;
- prendersi qualche pausa riflessiva per districare stimolanti intrecci concettuali;
- delineare in project-work ipotesi progettuali realizzabili.

Sei incontri, sei questioni a tema


  1. Ecosistemi e relazioni: i progetti co-dipendono dalla lettura dei contesti, dall’ascolto degli interlocutori dall’attivazione del capitale sociale.
  2. Domande e prospettive: i progetti provano a rispondere a problemi e difficoltà, prefigurando obiettivi e soluzioni praticabili.
  3. Project management: i progetti sono attività che richiedono governo, coordinamento e gestione.
  4. Budget: i progetti sono sistemi di acquisizione, gestione e rendicontazione di risorse economiche.
  5. Partnership: dalla ideazione alla progettazione, dalla ricerca dei finanziamenti alla realizzazione delle attività, dalla valutazione alla rendicontazione, i progetti si fanno alleandosi.
  6. Project work in partnership: ricollegare le questioni e dare forma a progetti che possano avere qualche buona chances di successo. Passando sul terreno operativo.


Nel primo incontro: ecosistemi e relazioni
Le idee progettuali si generano esplorando e conoscendo l’ecosistema nel quale l’organizzazione è attiva. Per prendere forma hanno bisogno del confronto con i soggetti che hanno interessi in gioco e dell’attivazione del capitale sociale che ne promuova lo sviluppo.
Quale lavoro per conoscere e interpretare il contesto?
Come far fare leva sui punti di forza che esso esprime?
Come mettere a fuoco i punti di debolezza?
Come valorizzare le opportunità e le disponibilità che l’ecosistema relazionale esprime?
Come coinvolgere, con quali strumenti consolidare le relazioni, la fiducia, l’ingaggio, la propositività?


Nel secondo incontro: domande e prospettive
Mettere a fuoco i problemi (ostacoli? sfide?) è essenziale per individuare percorsi praticabili e costruire progetti in grado di offrire soluzioni concrete.
Quale lavoro preliminare per definire i problemi in modo condiviso?
Quali strumenti per mettere a fuoco i problemi, stabilire priorità e azioni con maggiori probabilità di successo?
Come identificare indicatori per leggere cambiamenti e risultati?

Nel terzo incontro: project management

Per delineare i tracciati progettuali, curare i progetti in tutte le loro fasi, dall’idea alla realizzazione, dalla messa in opera alla valutazione, fino alla rendicontazione sono necessarie soft skill e competenze specifiche.
Come si passa dall’idea al progetto esecutivo, come si costruisce un progetto?
Come si gestisce, con quale regia e con quali strumenti di governance?
Quali sono le figure chiave e quale lo stile di lavoro?
Quali strumenti e quali competenze mettere in gioco?
Quali aperture alla partecipazione e come ricercare la continuità?


Nel quarto incontro: ecosistemi e relazioni
Le risorse sono un ingrediente essenziale e i progetti un dispositivo socio-tecnico per aggregarle, combinarle, utilizzarle, metterle in condizione di produrre impatti. Per questo la perizia nel gestire le risorse è una competenza essenziale.
Come si definiscono le risorse necessarie per realizzare un buon progetto? Quali modalità per individuare e raccogliere le risorse? Con quali strumenti si costruisce e si gestisce il budget di progetto? Quale relazione tra le risorse necessarie e disponibili e gli obiettivi, le attività e i risultati attesi di un progetto?


Nel quinto incontro: cross-sector partnership
I progetti hanno più possibilità se sono l’applicazione dell’intelligenza collettiva, l’esito di un processo di ricerca, la forma che prende un dialogo fra interessi, prospettive, saperi, desideri, intuizioni, obiettivi diversi. I progetti hanno più possibilità di ottenere i risultati che cercano, le risorse di cui hanno bisogno, le energie per innovare se attraversano i confini settoriali, mescolano nel carte, inventano nuove soluzioni.
Chi sono gli attori disponibili, che ruolo giocano, che interessi esprimono?
Che relazione intercorre tra capitale sociale, partnership, ipotesi progettuale, finanziatori?
Come costruire alleanze e accordi fattivi per accedere alle risorse?
Come avviare la ricerca delle risorse necessarie per realizzare un buon progetto?
Come orientarsi tra le diverse opportunità: bandi, crowdfunding, fundraising, sponsorship?


Nel sesto incontro: project work in partnership
Per passare all’azione e cercare le risorse necessarie per avviare progetti fattibili, useremo gli strumenti messi a punto nel corso del laboratorio. L’obiettivo è produrre semilavorati che facilitino la ricerca di linee di finanziamento rispondenti, dare forma a proposte che possano essere condivise, ulteriormente precisate, master per le molteplici occasioni che si susseguono.
Come passare dall’idea, elaborata e condivisa, a una elaborazione progettuale declinata e strutturata?
Come strutturare la scheda progetto, come articolare il budget?
E quale relazione tra scheda progetto, budget, cronoprogramma e responsabilità dei diversi partner?
Come adattare il proprio progetto ai bandi e alle altre opportunità di finanziamento?
Quali mediazioni tra ciò che si vorrebbe e ciò che si può concretamente fare?

Su tutto questo lavoreremo a molte mani, mescolando partecipazione, scritture verticali, buonumore e un ridottissimo numero di slides.

lunedì 23 novembre 2015

Smontare e ricombinare format di partecipazione (#PPPNP), un post da mainograz.com

Con Graziano Maino stiamo conducendo workshop formativi sull'ideazione, la costruzione e la gestione di progetti in partnership pubblico, privato, non profit (#PPPNP).
Abbiamo realizzato proposte per Enti locali (qui) e Centri Servizi Volontariato (qui e qui), stiamo operando con le imprese sociali (qui e qui), avvieremo a breve un laboratorio per alcuni Istituti scolastici.
I workshop prevedono sempre:
> idee per rompere il ghiaccio (un minimo di inquadramento teorico);
> confronto a partire dalle esperienze (mettiamole in gioco);
> strumenti operativi (da utilizzare concretamente, in gruppi di lavoro e in modalità project work, con l’obiettivo di delineare progetti concreti e realizzabili).
La conduzione partecipata dei laboratori ci ha richiesto l'utilizzo di tecniche e strumenti ingaggianti, coinvolgenti, collaborativi.
Le esperienze di volta in volta realizzate e le esigenze dettate dalle circostanze sul campo, ci hanno portato a utilizzare in modo originale - riadattandole e miscelandole - alcune metodologie offerte dalla ricca letteratura in materia (il tema è ampio e lo riprenderemo).

Intanto, Graziano Maino ha raccontato in un post la sfida di "smontare e ricombinare format di partecipazione".


Smontare e ricombinare format di partecipazione (#PPPNP)

Di Graziano Maino

Sovraccarichi

Recentemente ci siamo trovati a condurre un momento di confronto più affollato di quanto ci si aspettasse. Il programma prevedeva di utilizzare OPERA come format di partecipazione, confronto, scrittura collettiva. A fronte delle presenze abbiamo mantenuto la tecnica di facilitazione prevista con risultati poi apprezzati. Tuttavia, ripensandoci, forse si poteva fare diversamente.
Qui un breve resoconto di quello che è accaduto e di quello che si potrebbe fare – e che forse faremo – in un prossimo incontro che si svilupperà nel  paio d’ore che avremo a disposizione e che si preannuncia affollato (detto altrimenti: due ore, interverranno molte persone, piuttosto impegnate, decisamente di corsa).

Riconsiderando una recente esperienza

Nello situazione alla quale ci riferiamo, più di sessanta persone si sono confrontate, e hanno attinto alle loro esperienze, hanno prodotto nuove idee.
OPERA la tecnica utilizzata, una sorta di focus-group guidato volto a facilitare il confronto collettivo su questioni concordate nella fase di apertura del momento di lavoro (la domanda guida). Di solito la tecnica viene impiegata con efficacia in presenza di venti-venticinque persone, numero che consente interazioni fluide.
Il movimento interno di OPERA prevede cinque fasi, ciascuna delle quali ha una finalità propria e produce un risultato funzionale al passaggio successivo. Di seguito le fasi previste dalla tecnica.

giovedì 30 luglio 2015

Progettare in partnership nelle organizzazioni di volontariato

di Marco Cau e Graziano Maino.


Tra le organizzazioni di volontariato si fa strada la consapevolezza che è necessario superare la fatica di percorsi in solitaria: è più interessante, piacevole e produttivo incontrarsi, cercare punti di contatto, abbandonare le ritrosie, aiutarsi e collaborare in progetti innovativi, anche in una logica pubblico-privato-nonprofit (#PPPNP).
Ma non basta intravedere la saggezza di questo nuovo corso, la domanda è: come progettare insieme?
Servono strumenti, competenze, allenamento, sensibilità, savoir-faire, interlocutori in sintonia: disposti a provare, a sperimentare, a condividere.
Da queste esigenze sono nati i due esempi che proponiamo di seguito: due Centri Servizio Volontariato ci hanno chiesto altrettanti laboratori per confrontare esperienze, sondare disponibilità, far pratica di approcci e tecniche, provare a costruire progetti (almeno nella loro struttura essenziale).
Il metodo che abbiamo proposto è quello di un laboratorio-project work (imparare facendo) divertente, operativo e partecipato.
I due laboratori sono organizzati in moduli (con orari adattabili in base alle esigenze di lavoro e di approfondimento delle organizzazioni).
Ogni modulo prevede sempre:
> idee per rompere il ghiaccio (un minimo di inquadramento teorico);
> confronto fra esperienze (mettiamole in gioco);
> strumenti operativi e competenze (da usare nelle organizzazioni);
> link utili per approfondire (bibliografia, sitografia e strumenti online).
I laboratori (informati, animati e strumentati da esperti) si configurano come momenti di confronto tra operatori di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale.


Esempio 1

#progettare
partnership, project management, risorse

modulo UNO > partnership
(si progetta con altri, diversi da noi)
#Partnership #Progetto #CapitaleSociale #Stakeholder #PPPNP

Non c’è progetto senza partnership, non c’è partnership senza progetto.
In cosa consiste un progetto? Perché e come si lavora in partnership? Come si costruisce una partnership coerente con il progetto? Chi sono gli attori in campo? Che ruolo giocano? Che relazione intercorre tra progetto, partnership, capitale sociale? Quali ingredienti e strumenti occorrono per costruire progetti e partnership forti e durevoli? Su cosa bisogna puntare? Quali rischi occorre evitare? Quali accordi per formalizzare le partnership?

modulo DUE > project management
(i progetti e le partnership hanno bisogno di cura)
#ProjectMangement #ProgettazionePartecipata #Regia #Continuità #ProgettazioneRiflessiva

Occorre curare i progetti in tutte le fasi, dall’idea alla realizzazione, dalla messa in opera alla valutazione.
Come si passa dall’idea al progetto esecutivo? Come si costruisce un progetto? Come si gestisce? Quale regia per il progetto? Quali strumenti di governance? Quali le figure chiave? Quale lo stile di lavoro? Quali strumenti è utile mettere in gioco? Progettazione o progettazione partecipata? Come dare continuità ai progetti? Quale ruolo e quale stile di lavoro per le persone coinvolte nei progetti?

modulo TRE > risorse
(le risorse per i progetti e la loro gestione)
#Risorse #Excel #Bandi #Crowdfunding #Fundraising

Il progetti hanno bisogno di risorse e le risorse vanno gestite con efficacia ed efficenza.
Come si definiscono le risorse necessarie per realizzare un buon progetto? Quali modalità per individuare e raccogliere le risorse? Come rapportarsi a bandi, finanziamenti e altre opportunità, con quali approcci? Con quali strumenti si costruisce e si gestisce il budget di progetto? Quale relazione tra le risorse necessarie e disponibili e gli obiettivi, le attività e i risultati attesi di un progetto?

modulo QUATTRO > project work
(dall’idea al progetto)
#ProjectWork, #ImparareFacendo #ExcelFacile #ApprendimentoCooperativo #Laboratorio

Dall’idea al progetto: una giornata di project work per sperimentare alcuni strumenti di lavoro presentati.
Laboratorio per cimentarsi concretamente su alcuni capitoli chiave di un progetto: l’accordo tra le organizzazioni proponenti; l’analisi del contesto e le motivazioni; gli obiettivi; i destinatari; le attività; i prodotti; i risultati attesi; la comunicazione; i tempi; il budget; i partner.

Esempio 2

#focuspxp
leggere potenzialità e bisogni della comunità per attivare partnership progettuali

modulo UNO > leggere la comunità
[la comunità non è un libro aperto]
#Bisogni #Potenzialità #Problemi #CapitaleSociale #RicercaAzione

Le idee progettuali derivano dall’esplorazione e dal coinvolgimento della comunità.
Quale lavoro preliminare per mettere a fuoco i bisogni e i problemi che investono una comunità? Come far emergere le potenzialità e i punti di forza? Come valorizzare le disponibilità e superare le ritrosie che si incontrano? Come alimentare fiducia, ingaggio, proattività, empowerment? Quali strumenti per la ricerca-azione?

modulo DUE > partnership progettuali
[alleanze per estendere capacità di analisi e di risposta]
#PPPNP #Stakeholder #Pazienza #Regia #ValutazioneExAnte

Costruire alleanze complementari per immaginare proposte innovative.
Chi sono gli attori disponibili, che ruolo giocano, che interessi esprimono? Che relazione intercorre tra capitale sociale, partnership e ipotesi progettuale? Come costruire una partnership fattiva pubblico-privato-nonprofit? Come rendere durevoli le alleanze? Su cosa puntare, quali rischi evitare? Quali strumenti per collaborare?

modulo TRE > proposte praticabili
[prefigurazioni coerenti e sostenibili]

#Risorse #Continuità #Praticabilità #SchedaProgetto #ProgettazionePartecipata

Mettere a fuoco idee e delineare piste di lavoro concrete.
Come passare dalla fase di conoscenze e di coinvolgimento al percorso di ideazione progettuale? Come avviare la ricerca delle risorse necessarie per realizzare un buon progetto? Quale mediazione tra ciò che si vorrebbe e ciò che si può concretamente fare? Come costruire una prima scheda-progetto coerente e spendibile per una progettazione esecutiva?

Qui il link al programma del laboratorio che realizzeremo tra settembre e ottobre 2015 per conto del Centro Servizi Volontariato della provincia di Pavia.

sabato 25 luglio 2015

Più che un coworking, un laboratorio aperto…

Di Marco Cau e Graziano Maino


Immaginatevi un coworking collocato fuori dalle principali traiettorie di comunicazione, non in una città importante, non in una periferia, non in un capoluogo di provincia, non in una vallata. Insomma un coworking che sta in uno spazio non facile da definire, collocato vicino a una grande città, non lontano da due capoluoghi di provincia, ma non in una periferia e non in una cintura periurbana identificabile…
Ehi, ci sarà qualcuno/a che sta ragionando della collocazione geo-ecosistemica dei coworking?
A proposito delle evoluzioni dei coworking ci siamo ritrovati nei ragionamenti di Maurizio Busacca (qui un suo post e qui un suo articolo), ma a proposito delle relazioni fra contesti e sviluppo siamo alla ricerca di spunti e confronti...


Che per i coworking decollo e sostenibilità nel tempo siano passaggi critici lo stiamo vedendo proprio partecipando a una progettazione ongoing. Proviamo a tratteggiare qui alcuni ragionamenti che vanno emergendo.


Prospettive, sinergie, rischi nello start-up di un coworking

Se ci si chiede quali possono essere le linee d’azione, date le premesse di contesto, emerge che parlare di coworking è riduttivo. Coworking è un tag temporaneo per approssimare uno spazio/azione che sta mutando e per il quale non disponiamo ancora di un termine che colga e identifichi le caratteristiche. Laboratorio aperto è la soluzione più facile, ma meno efficace.


Se guardiamo al business model (e al business plan) emergono le seguenti coordinate vocazionali, per le quali - lo segnaliamo subito - il rischio è quello dell’affastellamento e dell’interferenza (rischi che potrebbero volgersi in moltiplicazioni e sinergie).


  • Coworking classico ma anche costudying, spazio di aggregazione per persone interessate ad un ambiente favorevole alla concentrazione, alla interazione, alla condivisione di competenze ed anche alla performatività. Questa linea di sviluppo potrebbe crescere in collaborazione con il sistema bibliotecario del territorio, con l’obiettivo di estenderne le potenzialità e mettere a sistema risorse già presenti. L’obiettivo è raggiungere un livello di presenze tale da riuscire a sostenere interazioni e collaborazioni; un ambiente vivace, insieme al quale promuovere alcune iniziative. Tra le criticità segnaliamo la difficoltà di attirare persone, la gestione della sovrapposizione di presenze, una non semplice sostenibilità economica (da costruire attraverso sinergie e incentivi).
[aggregatore di competenze e di determinazioni]


  • Incubatore di start-up, immaginando più direzioni. La prima ipotesi è quella di aprire alle idee che si presentano e sostenerle nel loro cercare di prendere forma di impresa. Vi è poi la vocazione del territorio che ha a che fare con l’agricoltura, con la valorizzazione del paesaggio di pianura, con il turismo a fruizione breve; allora un’altra via è quella di promuovere e cercare slanci per start-up che possano operare in queste aree. Una ulteriore opzione è quella di ricercare interlocuzioni con aziende operanti nel contesto e capire quali siano le loro esigenze e le loro disponibilità. Come trovare risorse per questo lavoro? Come mettersi in rapporto con le scuole superiori e con le università per selezionare giovani con idee, interessati a svilupparle in un incubatore per l’innovazione? Chi potrà contribuire ad alimentare le mediazioni e i brokeraggi necessari? Certamente occorre mettere in conto, sul fronte delle neo-imprese, un costo d’avvio contenuto ed emerge quindi l’esigenza (non trascurabile) di aggregare risorse per la gestione dell’incubatore, oltre a quella di un lavoro di esplorazione per la costruzione di intrecci e opportunità.
[nuova imprenditorialità]


  • Agenzia di progettazione locale. Le risorse e le alleanze non bastano mai! Il coworking laboratorio aperto potrà mettere a disposizione dei diversi comuni del territorio e dei diversi stakeholder le competenze di progettazione interne, con l’obiettivo di aiutare chi è interessato ad ampliare collaborazioni e alleanze, per costruire progetti condivisi e per reperire risorse da fonti differenti.
[agenzia di sviluppo leggera, al servizio del territorio]


  • Spazio di animazione e di sensibilizzazione. La possibilità di essere un luogo attrattivo dove lavorare e studiare con altri, che sostiene l’avvio di nuove imprese, che offre supporti alla progettazione locale dipende anche dalla riconoscibilità e dal capitale di fiducia che può essere messo in campo. Per questo immaginiamo uno spazio aperto al rilancio e alla promozione di iniziative (comunitarie e territoriali) su tematiche diverse nell’ambito dell’innovazione sociale, accomunate dall’esigenza di trovare riconoscimento e supporto: pensiamo alla condivisione di competenze, a momenti di formazione, ad attività di confronto e di approfondimento, a corsi brevi, riunioni, incontri, eventi focalizzati, sia coinvolgendo i cittadini, sia offrendo ospitalità a persone, comunità professionali, organizzazioni, idee ed esperienze che cercano momenti e spazi di rilancio.
[presenza visibile e animativa, aggregatore di iniziative]


  • Antenna locale uno spazio di coworking per avere una valenza per la comunità locale (anche se non è così semplice circoscrivere con esattezza i confini e le caratteristiche di una comunità) deve alimentare confronti non autoreferenziali favorendo lo scambio con altre esperienze analoghe, contatti e reti nazionali e sovranazionali capaci di mettere in circolo esperienze diverse: dalla tematica dei beni comuni, ai processi di condivisione, alla ricerca sulle innovazioni sociali, agli sviluppi di partnership pubblico-privato-nonprofit, alle interlocuzioni con agenzie di sviluppo locali, con i centri servizio del volontariato, con reti di imprese, con network universitari e di istituti di ricerca. Si tratta di un lavoro per lo sviluppo di intrecci che può generare effetti moltiplicatori, occasioni di conoscenza, scambio di esperienze e competenze,  sperimentazione di interventi di innovazione sociale, rafforzamento e allargamento di reti, costruzione di partenariati, occasioni di rilancio, apertura di opportunità nuove e non ancora prefigurate, aggancio di risorse.
[nodo di connessioni locali-sovralocali].


Un laboratorio aperto a più cose insieme: uno spazio nella comunità, che attiva relazioni, che promuove, aggrega e si adatta, che favorisce condivisioni, che propone sperimentando diverse piste e possibilità.
Forse si può ragionare di una piattaforma di opportunità (non solo per la comunità locale), che si muove lungo alcune linee (quelle che abbiamo provato a esplicitare) e che prova a stare in contatto con le novità che vanno sviluppandosi nei diversi territori.
In un prossimo post proveremo a ragionare della struttura per sostenere avvio e operatività di un coworking laboratorio aperto.