giovedì 30 aprile 2015

Pavialearning Plus 2015: laboratori per la scuola digitale in provincia di Pavia

Anche quest'anno la rete Pavialearning 2.0 (qui il blog) ha promosso in provincia di Pavia numerosi laboratori formativi per la scuola digitale.
250 docenti di diversi istituti della provincia si sono formati nell'ambito del programma Pavialearning Plus, che la rete ha candidato con successo all'avviso “Formazione insegnanti generazione web”, dalla Regione Lombardia.
Pavialearning 2.0, attiva dal 2012, è diretta dall'Istituto Santachiara (Voghera e Stradella) e ha coinvolto nelle proprie attività, in tre anni, sedici Istituti della provincia.
A ottobre è previsto un seminario pubblico che stiamo iniziando a mettere a punto.

Con Marzio Rivera, abbiamo condiviso in questi anni la cura della rete, adottando e promuovendo una metodologia non tradizionale.

Formazione
Abbiamo convenuto di rinunciare a un’impostazione formativa classica e abbiamo deciso di adottare una didattica laboratoriale, collaborativa, personalizzata, basata sul laboratorio formativo:
– un docente più esperto conduce il laboratorio formativo con funzione di formatore ma adotta una modalità paritaria e cooperativa che chiama in causa le competenze di tutti i partecipanti;
– il laboratorio formativo è luogo di collaborazione e socializzazione e crea le premesse per la costruzione di comunità professionali destinate a mantenersi nel tempo;
– i laboratori formativi sono adattati e condotti tenendo conto delle specifiche esigenze dei partecipanti e degli istituti scolastici coinvolti.

Costruzione del programma formativo
Invece di progettare i laboratori formativi a tavolino, Pavialearning 2.0 coinvolge gli insegnanti delle scuole della rete nella progettazione, con modalità partecipativa, dei contenuti della formazione e chiede, a chi ha competenze da spendere, di mettersi a disposizione come docente.
Abbiamo costituito un gruppo di progettazione formativa, in presenza e a distanza, costituito da docenti delle scuole coinvolte.
Lavoriamo sia nell'ambito di incontri plenari in presenza, sia attraverso riunioni di piccoli gruppi via skipe, sia utilizzando due semplici strumenti per il lavoro a distanza:
– una mailing list su Google Gruppi, per facilitare la comunicazione orizzontale e aperta tra tutti i componenti del laboratorio di progettazione;
– una tabelle e altri strumenti di lavoro su Google Drive, per costruire a distanza a più mani i piani didattici, dando la possibilità a tutti i componenti del gruppo di lavoro di visualizzare in tempo reale le proposte dei colleghi e di inserire le proprie.

Comunità professionale
Pavialearning 2.0 agisce come una comunità professionale: condividendo linguaggio, competenze, modalità organizzative, prospettive di lavoro comuni. Sullo sfondo, il professionista riflessivo di Donald A. Schön, che nell’agire professionale si pone come ricercatore e accresce conoscenze e abilità riflettendo “nel” e “sul” suo agire professionale.

Ideare > creare > inviare newsletter: un workshop a Pavia

Centro Servizi Formazione, Terzo Tempo e Pares organizzano, nella sede del Centro Servizi Formazione a Pavia, un workshop su MailChimp, la piattaforma online che permette la creazione e la gestione di mailing list e l’invio intelligente di newsletter.
Il workshop si svolgerà in due pomeriggi (14.00-18.00): venerdì 5 e venerdì12 giugno 2015.
Il laboratorio è rivolto a freelance, professionisti, blogger, comunicatori aziendali, uffici stampa, PMI, associazioni e imprese sociali, e a tutti coloro che vogliono integrare l’utilizzo di MailChimp nella loro attività.
Si impara a curare in modo professionale una mailing listrealizzare una newsletter da zero, inviarla ai propri contatti, comprendere chi e come ha letto il testo.
La sede del Centro Servizi Formazione è a cinque minuti a piedi dalla stazione dei treni di Pavia (maps).
Qui il programma completo.
Per informazioni e iscrizioni:
segreteria@csf.pv.it | 0382/16931
Il workshop è un Social Writing Lab di Pares (ne abbiamo realizzati altri!).

Ideare > creare > inviare newsletter: un workshop in #OPEN, a Torrevecchia Pia

Associazione Liberamente e Pares organizzano a Torrevecchia Pia, negli spazi di #OPEN, un workshop su MailChimp, la piattaforma online che permette la creazione e la gestione di mailing list e l’invio intelligente di newsletter.
Il workshop si svolgerà in tre serate (20.45-23.00): giovedì 11, giovedì 18 e giovedì 25 giugno 2015.
Il laboratorio è rivolto a freelance, professionisti, blogger, comunicatori aziendali, uffici stampa, PMI, associazioni e imprese sociali, e a tutti coloro che vogliono integrare l’utilizzo di MailChimp nella loro attività.
Si impara a curare in modo professionale una mailing list, realizzare una newsletter da zero, inviarla ai propri contatti, comprendere chi e come ha letto il testo.
Torrevecchia Pia è a venticinque minuti da Milano, Pavia e Lodi (maps).
Sotto il programma completo.
Per informazioni e iscrizioni:
info@opentorrevecchiapia.it | 0382/68060
Il workshop è un Social Writing Lab di Pares (ne abbiamo realizzati altri!).

giovedì 16 aprile 2015

La rigenerazione partecipata del Parchetto di via Martinetti a Pavia: verso l'inaugurazione del 26 aprile

Primo aprile: il volantino distribuito in Rione Pelizza
Intro

Mercoledì primo aprile, cinquanta cittadini del Rione Pelizza e del quartiere Ovest di Pavia hanno partecipato, presso la Biblioteca Lia Bolocan, in via Fratelli Cervi 21/23, alla presentazione del progetto esecutivo del nuovo Parchetto di via Martinetti.
Con i dolci fatti in casa e tra una fiaba e l'altra, il pomeriggio è stato occasione di confronto sulle prossime iniziative comunitarie da realizzare nel Parchetto e sul percorso di adozione da parte dei cittadini e delle organizzazioni sociali.

In questi giorni il nuovo Parchetto di via Martinetti è stato allestito con nuovi giochi e nuove attrezzature, coerentemente con il progetto redatto dai tecnici del Comune di Pavia a seguito di un articolato percorso di rigenerazione partecipata condotto negli scorsi mesi:
un percorso che ha coinvolto cittadini e organizzazioni sociali e che ha individuato nel giardino un luogo pubblico prezioso, adatto per giocare, fare merenda, chiacchierare, organizzare feste.

L'iniziativa si è realizzata nell'ambito del progetto Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale, che ha coinvolto a vario titolo diverse organizzazioni tra cui il capofila Centro Servizi Formazione e che è finanziata da Fondazione Cariplo.

Il nuovo Parchetto di via Martinetti sarà inaugurato domenica 26 aprile 2015, in un pomeriggio aperto a tutti i cittadini e le cittadine e organizzato dagli abitanti e dalle organizzazioni sociali che hanno contribuito in questi mesi alla rigenerazione dello spazio.

Chiacchiere in Biblioteca
in attesa della presentazione
Inoltre, sabato 23 maggio 2015, nell'ambito dell'ampio palcoscenico di Bambinfestival 2015, il nuovo Parchetto sarà presentato alla città. A questa importate iniziativa contribuiranno i cittadini del Rione Pelizza e molte organizzazioni: Alimentando, Amici dell'IC Cavour Onlus, A.P.S. Cazzamali, Babele Onlus, Biblioteca Lia Bolocan, Centro diurno giovanile Comes, Genitori@scuola, oltre al progetto Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale.

Nel frattempo, si sta operando per favorire l'adozione del giardino da parte di cittadini e organizzazioni, per renderlo un luogo fruito, animato, ricco di iniziative. Un luogo per svolgere un picnic o per organizzare una festa di compleanno, per esempio. (Info: rionepelizza@gmail.com).

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L'ombrellone: luogo di incontro
per discutere i problemi del Rione Pelizza
Quella del nuovo Parchetto di via Martinetti è una storia (ancora in corso) di azione locale partecipata - una storia che dimostra come sia possibile rigenerare piccoli ma significativi luoghi pubblici (outdoors or indoors!) in quartieri periferici (e non solo) per restituire (nuove) identità ai rioni, per contrastare il degrado, l'abbandono e l'isolamento percepiti e/o reali, per rendere protagonisti e corresponsabili gli abitanti.
Progetti (anche low cost) nei quali gli abitanti diventano ideatori e attori di iniziative per migliorare gli spazi: sia feste ed eventi, sia interventi di recupero e restyling.
Progetti che danno vita a visibili azioni collettive di cambiamento, facendo leva sulla volontà di partecipazione e impegno espressa da cittadini e organizzazioni e contestualmente sulla presenza di luoghi pubblici di grande potenzialità ma abbandonati, sotto utilizzati, male utilizzati.

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Il parco giochi dall'ingresso del Centro
civico. Via Martinetti è sullo sfondo.
Il parco giochi di via Martinetti, ieri

Il parco giochi di via Martinetti (qui su Google Maps) è collocato in Rione Pelizza, a nord-ovest della città di Pavia, tra via Martinetti stessa (l'ingresso del giardino affaccia su retro del supermercato Unes), l'area del Centro Civico comunale e dell’A.P.S. Cazzamali e le case Aler (un secondo ingresso del parco giochi affaccia proprio sull'area del Centro civico).
L'albero piuttosto grande
e molto bello
Il parco giochi, fino alla primavera 2014, era degradato e sotto utilizzato (area cani "abusiva", sporcizia varia, tra cui molte bottiglie di vetro rotte). Il giardino era attrezzato con tre panchine, un'altalena, due giochi a molla, di fatto non utilizzati.
Il parco giochi è piuttosto riparato e ombroso e relativamente fresco anche nella stagione estiva: conta otto alberi, di cui uno piuttosto grande e molto bello. Ha una superficie di circa 700 metri quadrati. Nella primavera 2014, su indicazione del gruppo di lavoro di cittadini attivato nell'ambito del progetto Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale, il Comune di Pavia ha installato una recinzione e un cancello di ingresso sul lato di via Martinetti, che ha contribuito a dissuadere da usi impropri dello spazio (area cani).

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Un passo indietro: il progetto Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale


Il progetto di rigenerazione partecipata del parco giochi di via Martinetti nasce nell'ambito del progetto Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale, iniziativa finanziata da Fondazione Cariplo con capofila Centro Servizi Formazione che, dalla primavera 2013 e fino alla primavera 2016, promuove attività, iniziative ed eventi per sviluppare e accrescere coesione sociale in tutta l'area Pavia Ovest della città.
Le informazioni sugli obiettivi, le azioni, i partner e le organizzazioni del progetto sono qui:
qualcosadinuovosulfronteoccidentale.blogspot.it


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Torniamo a noi: la progettazione partecipata del parco giochi di via Martinetti

Il Parchetto di via Martinetti: com'era
Quando abbiamo iniziato a operare sul parco giochi di via Martinetti, il luogo era degradato, male utilizzato e sottoutilizzato.
Da circa un anno (primavera 2014) il parco giochi è stato individuato come luogo su cui avviare un percorso di progettazione di rigenerazione, di manutenzione e di adozione, con la partecipazione attiva dei cittadini, dei gruppi informali e delle organizzazioni del quartiere.
Provincia Pavese,
prima pagina, 18.5.14
Prima di avviare una vera e propria progettazione partecipata, abbiamo svolto, chiamando in causa i cittadini, alcune attività orientate alla rigenerazione e manutenzione e all'utilizzo positivo del giardino.
In particolare:
- il 17 maggio 2014 abbiamo organizzato (in stretta collaborazione con Aler e ASM) una giornata di pulizia del parco giochi e dei suoi dintorni (vie d’accesso e zone limitrofe) con il coinvolgimento dei cittadini e organizzazioni civiche;
Pulizia collettiva, 17.5.14
- il 12 luglio 2014 abbiamo realizzato “PICNIC Pelizza”: ci siamo trovati per festeggiare l’estate, chiacchierare all'ombra del “nostro” giardinetto, progettare il suo futuro e giocare insieme; ognuno dei trenta cittadini partecipanti ha portato qualcosa: una torta salata, un dolce, un piatto speciale; erano presenti soci dell'adiacente A.P.S. Cazzamali e abitanti del rione, soprattutto delle case popolari.
Queste attività, e le chiacchiere informali che ne sono parte costitutiva, hanno fatto emergere l'“anima” del luogo: il giardinetto di via Martinetti è un bel posto, adatto per chiacchierare, giocare, fare merenda, socializzare all'ombra; un luogo intimo che può diventare un piccolo tesoro del rione.
Inoltre, è importate segnalare che, a seguito dello svolgimento di queste attività e anche probabilmente grazie al recinzione che è stata messa verso via Martinetti, il parco giochi viene mantenuto in buone condizioni.
Picnic comunitario, 12.7.14

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I tre incontri di progettazione partecipata

Laboratorio di disegno:
13 dicembre 2014
In seguito, abbiamo realizzato tre incontri di progettazione partecipata:
- il 20 novembre e l’11 dicembre 2014, dalle 21 alle 23.30, due serate presso la Biblioteca Bolocan, cui hanno partecipato complessivamente una trentina di persone adulte, tra le quali “rappresentanti” dei caseggiati Aler di via Martinetti e di via Pampuri, soci di A.P.S Cazzamali e rappresentanti del Comune di Pavia;
- il 13 dicembre, nel corso di natale in Pelizza, un laboratorio di disegno su “come vorresti il parco giochi” presso la Biblioteca Bolocan, cui hanno partecipato quindici bambini del quartiere.
Gli incontri si sono svolti alternando momenti di presentazione, momenti di lavoro e confronto in piccoli gruppi, momenti di restituzione e discussione in plenaria.

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I risultati della progettazione partecipata

Prima serata: i desideri e l’immaginazione

Nella prima serata di progettazione partecipata abbiamo lavorato sui desideri.
Laboratorio di progettazione:
20 novembre 2014
Abbiamo chiesto ai partecipanti, innanzi tutto, di immaginare come vorrebbero usare il parco giochi e per farci cosa.
Ecco quanto emerso:
un parco giochi attrezzato, un parco giochi per bambini, un luogo protetto per mamme e piccoli che vogliono stare tranquilli, un luogo per feste estive e di compleanno di bambini, un luogo per attività ricreative delle scuole, un luogo per il raccontarsi storie e favole per bambini e nonni, un luogo tranquillo per gli anziani, un luogo di incontro, un luogo per chiacchierare e per dolci romanticherie, uno spazio di incontro per i giovani, un luogo dove fare picnic, un giardino con piante e fiori e un piccolo orto, un luogo dove praticare giochi di squadra, un luogo pulito, un luogo gestito dai cittadini del quartiere con chiusura serale.

In seguito, abbiamo chiesto di immaginare quali arredi si ritenevano più utili per attrezzare il parco giochi.
Ecco quanto emerso:
panchine, tavoli e panche per picnic, gazebo, fontanellacestini per i rifiuti, porte da calcio, canestro da basket, rete da pallavolo, vasca per pesci, barbecue, giostra per bambini, teleferica, tavolo da ping pong, altalena, scivolo, telecamere.
Durante l’incontro è affiorata inoltre un'altra indicazione importante. Sembra a tutti i partecipanti una buona idea concepire il parco giochi con due ingressi: uno principale, su via Martinetti, e uno secondario, tenendo aperta la porticina che collega il giardino con il cortile (anch'esso a prato) che costeggia il Centro civico.
Questa impostazione genererebbe due risultati utili:
- sviluppo di una sorta di spazio unitario costituto dal complesso del Centro civico (che oltre alla sede dell’A.P.S. Cazzamali comprende la biblioteca di quartiere, una sartoria sociale, la sede decentrata del Comune e di alcuni servizi sociali) e dallo spazio verde del giardino; il giardino potrebbe essere fruito con maggior facilità dai cittadini che per diverse ragioni frequentano (anche sporadicamente) i servizi del Centro civico;
- recupero all'uso di un ulteriore spazio verde (interstiziale) oggi praticamente non utilizzato, in quanto compreso tra il retro del Centro civico e la cancellata del parco giochi (la porticina è al momento tenuta chiusa).
Questa connessione è già stata sperimentata con esito positivo nel corso del pranzo organizzato nel giardinetto dopo la pulizia collettiva (17 maggio 2014) e in occasione del Picnic Pelizza (12 luglio 2014): in quelle occasioni ci siamo appoggiati agli spazi e alla cucina dell’A.P.S. Cazzamali per la gestione degli alimenti e delle bevande.


Seconda serata: la concretezza

Laboratorio di progettazione partecipata: 11 dicembre 2014
Nella seconda serata siamo passati dal piano dei desideri e dell’immaginazione a quello più operativo della progettazione.
Abbiamo quindi introdotto nella nostra discussione alcuni vincoli, anche a seguito di un confronto con l’ufficio del Comune di Pavia che si occupa di manutenzione dei parchi gioco pubblici urbani, al quale abbiamo nel frattempo presentato l’esito della prima parte del percorso:
- la definizione di parco giochi pubblico, che “limita” l’area di via Martinetti al gioco dei bambini, senza la possibilità di introdurre attrezzature e arredi per attività sportive;
- l’esigenza di preservare il prato e gli alberi;
- il divieto di accensione di fuochi in prossimità delle abitazioni e di conseguenza l’inutilità di un barbecue;
- le esperienze negative (cattivo uso) legate alle altre situazioni in cui era stato installato un gazebo in giardini pubblici.
Il catalogo
Inoltre abbiamo indicato la cifra (euro 10.000 più IVA) che il progetto può mettere a disposizione per l’arredo del giardino. Infine, abbiamo presentato il “catalogo” delle attrezzature di cui i cittadini avevano espresso la necessità, indicando per ciascuna il relativo prezzo di massima.
Abbiamo, anche in questo, caso lavorando in sessioni a gruppi e in sessione plenaria.

Questi i risultati.

Lavoro del primo gruppo
Il primo gruppo ha optato per una soluzione essenziale, ipotizzando di risparmiare una parte del budget disponibile per eventuali altri interventi in quartiere.
Questi gli arredi previsti:
2 panchine, da posizionare in area “Centro civico” (per favorire la continuità degli spazi e la manutenzione del verde interstiziale di cui si è detto sopra);
2 tavoli con panche
2 cestini per i rifiuti
1 dondolo
1 fontana
2 canestri gioco

Lavoro del secondo gruppo
Il secondo gruppo ha optato per una soluzione più ricca di giochi e attrezzature, utilizzando tutto il budget disponibile.
Questi gli arredi previsti:
2 canestri gioco
1 fontana
2 cestini per i rifiuti
1 scivolo
1 dondolo
3 tavoli con panche
1 sabbiera

Il laboratorio di disegno su “come vorresti il parco giochi”

Come vorrei il parco giochi
I bambini partecipanti, tutti potenziali fruitori del giardino, hanno prodotto una quindicina di disegni su tema “come vorresti il parco giochi”.
I due giochi “richiesti” a gran voce dai bambini sono:
- lo scivolo
- l’altalena.

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Il progetto esecutivo di allestimento

Il progetto esecutivo tiene conto del lavoro svolto in quartiere nel corso dell’ultimo anno, degli incontri di progettazione partecipata sopra descritti, delle attività svolte nel giardinetto, degli incontri informali con i cittadini e le organizzazioni sociali, degli incontri e dei preziosi consigli dei tecnici del Comune di Pavia.
Il progetto intende rispondere alle due principali vocazioni del luogo emerse dal lavoro di progettazione partecipata (e compatibili con le normative):
- un luogo tranquillo per le chiacchiere, il riposo e per realizzare picnic, feste e merende;
- un parco giochi attrezzato per bambini.
Il progetto esecutivo tiene altresì conto dei vincoli dati dal budget disponibile per l’acquisto di arredi e attrezzature: non tutto quanto si sarebbe voluto, sarà effettivamente realizzato.

Questa di seguito la foto della piantina del nuovo Parchetto di via Martinetti.


Questo l'elenco delle attrezzature che si è deciso di acquistare e posare: fontana, scivolo con torre, dondolo con quattro posti, canestro, tre tavoli con panchine per picnic, massetti e gomma anti-trauma per scivolo e per altalena.

Questa la foto del budget del progetto di allestimento, con l’indicazione delle attrezzature.


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Appendice 1. Gli obiettivi di Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale in Rione Pelizza 

Rinfresco dopo la pulizia collettiva del giardino, 17.5.14
In Rione Pelizza il progetto Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale si è posto sin dall'inizio l’obiettivo di valorizzare alcuni luoghi pubblici (male utilizzati o sottoutilizzati) del rione collocato tra via Tibaldi, via Abbiategrasso, il raccordo Pavia – Bereguardo e via De Carlo, all'estremo nord-ovest della città.
L’area di intervento progettuale comprende sia edilizia residenziale ALER (“caseggiati popolari”), sia case e villette di recentissima costruzione, sia condomini vari costruiti a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso.
Coerentemente con l’obiettivo di intervento che avevamo indicato nel testo del progetto presentato a Fondazione Cariplo, abbiamo fatto leva su:
- la volontà di partecipazione e impegno espressa da singoli cittadini;
- la presenza di “centri di aggregazione” e “organizzazioni sociali”;
- l’esistenza di luoghi pubblici di grande potenzialità ma oggi sotto-utilizzati, male utilizzati o
Sulla Provincia Pavese, dopo la pulizia del giardino, 18.5.14
abbandonati;
per:
- favorire una visibile azione collettiva di cittadini che, valorizzando le risorse già presenti e in raccordo con esse, usino, adottino, rigenerino spazi pubblici;
- dare una nuova identità al Rione Pelizza;
- contrastare il degrado, l'abbandono e l'isolamento percepiti;
- rendere protagonisti e corresponsabili gli abitanti;
- costruire e rendere visibile un'immagine pubblica nuova del Rione Pelizza;
- sostenere relazioni e sinergie tra il quartiere e il resto della città.

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Appendice 2. Le organizzazioni coinvolte a vario titolo in Rione Pelizza

Le organizzazioni sinora a vario titolo coinvolte in Rione Pelizza sono: Centro Servizi Formazione (capofila del progetto Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale e responsabile dell’azione Rione Pelizza), Comune di Pavia - Sede decentrata del Comune, Comune di Pavia - Centro diurno giovanile Comes, Comune di Pavia - Biblioteca comunale Lia Bolocan, Aler Pavia, Alimentando, Amici dell’IC Cavour Onlus, APS Cazzamali, Parrocchia di San Lanfranco, Babele Onlus, Genitori@scuola, Associazione So-stare.


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Appendice 3. Le attività pubbliche realizzate da Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale al Rione Pelizza (giugno 2013 – aprile 2015)

Camminata in quartiere alla (ri)scoperta del Rione Pelizza (13 giugno 2013  - 30 persone coinvolte).
Alla Camminata hanno partecipato operatori dei partner di progetto e operatori e volontari delle organizzazioni della rete di progetto. Alla Camminata si sono aggregati spontaneamente alcuni cittadini.
La Camminata ha raggiunto i seguenti risultati:
- destare attenzione, curiosità e interesse rispetto alla nostra iniziativa (media, operatori, cittadini);
- costruire/rafforzare il gruppo di lavoro di Rione Pelizza (operatori dei partner e operatori e volontari delle organizzazioni della rete si sono confrontati e hanno discusso nei luoghi di potenziale intervento dell'azione);
- “rompere il ghiaccio” per avviare un'attività di ascolto e confronto nel Rione.

Attività di ascolto e confronto al Rione Pelizza (21 e 28 giugno, 5 e 12 luglio 2013  - 50 persone coinvolte).
Ideazione, organizzazione e realizzazione di “Dicci la tua!”, iniziativa di conoscenza e ascolto attraverso la quale, il gruppo di lavoro ha avviato un dialogo con gli abitanti.
Nelle quattro giornate convenute di giugno e luglio, prima in via Pampuri, quindi in via Martinetti, infine in via Fratelli Cervi, abbiamo installato un ombrellone verde e un tavolo rosso con sedie coordinate e ai cittadini, che mano a mano si sono avvicinati curiosi, abbiamo chiesto di raccontarci il quartiere con tre parole positive e con altre tre che esprimessero criticità. Tutti sono stati invitati a farsi foto-ritrarre: “per cambiare le cose servono facce e persone, non solo chiacchiere”, è stato il nostro motto.

Merenda di Quartiere (16 novembre 2013 – 120 persone coinvolte).
Presso il Centro Comes, una merenda-festa organizzata e gestita con il contributo attivo dei cittadini e delle organizzazioni sociali del Rione Pelizza, che hanno costruito l’evento attraverso diversi incontri e attività preparatorie.
Un pomeriggio insieme per: gustare dolci e pizzette (anche portati da casa), chiacchierare per conoscersi, confrontarsi su progetti concreti, giocare con i bambini.
Con:
- la mostra “Dicci la tua”: i ritratti e le parole raccolti in giugno e luglio per le vie del Rione sono stati esposti e quindi “restituiti” ai cittadini;
- la musica dei giovani di Ritmo Urbano, provenienti da altre zone del Quartiere;
- le video riprese dei giovani di Cinemabit, provenienti da altre zone del Quartiere.
Ritmo urbano e Cinemabit sono altre Azioni del progetto Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale.

Laboratorio di Natale in Biblioteca Lia Bolocan
Natale in Pelizza (21 dicembre 2013 – 200 persone coinvolte).
Presso il Centro Cazzamali, una festa organizzata e gestita con il contributo attivo dei cittadini e delle organizzazioni sociali del Rione Pelizza, che hanno costruito l’evento attraverso diversi incontri e attività preparatorie.
Un pomeriggio insieme per: chiacchierare, giocare, cantare, fare progetti per il futuro e brindare insieme.
Con:
- laboratorio di Natale per bambini e giocoleria (in Biblioteca Lia Bolocan);
- cioccolata calda e dolci natalizi, teatrino, karaoke, brindisi di Natale (nel Salone Luciano Savoia).

Partecipazione a CarnevAll (febbraio e 1 marzo 2014  - 50 persone coinvolte).
Al Rione Pelizza abbiamo animato la partecipazione dei cittadini di Pavia Ovest alla grande parata di carnevale del 1 marzo per le vie della città.
Presso il Centro Comes, in febbraio è stato animato un laboratorio di produzione di maschere e trucchi e sempre al Centro Comes il 1 marzo un gruppo nutrito di cittadini di tutte le età ha improvvisato una festa con pranzo, maschere e trucchi (abbiamo rinunciato alla parata a causa della pioggia battente, anche se i nostri amici di Ritmo Urbano e Cinemabit ci sono andati).

Partecipazione a Bambinfestival 2014 (30 maggio 2014 - 25 persone coinvolte).
Rione Pelizza ha partecipato attivamente a Bambinfestival 2014, attraverso:
- l’organizzazione di Giocando in cortile, un pomeriggio animato negli spazi del cortile dell'A.P.S. Cazzamali e della Biblioteca comunale Lia Bolocan, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Pavia, l'A.P.S. Cazzamali, la Biblioteca comunale Lia Bolocan.

Un Rione Pelizza pulito e accogliente (17 maggio 2014 - 30 persone coinvolte).
Una giornata di pulizia collettiva del parco giochi di via Martinetti e un picnic comunitario. In collaborazione con ASM e ALER.

Picnic Pelizza (12 luglio 2014, 30 persone coinvolte).
Presso il parco giochi di via Martinetti, dalle ore 12.00, abbiamo realizzato PICNIC PELIZZA.
Ci siamo trovati per festeggiare l’estate, chiacchierare all’ombra del “nostro” giardinetto, progettare il suo futuro e giocare insieme.
Ognuno dei trenta cittadini ha portato qualcosa: una torta salata, un dolce, un piatto speciale.
Il progetto ha offerto bibite e panini con salame.
Erano presenti soci dell'adiacente APS Cazzamali e abitanti del rione, soprattutto delle case popolari.

Due serate di progettazione partecipata del giardinetto (20 novembre e l’11 dicembre 2014, 30 persone coinvolte).
Questo il testo dell’invito che come di consueto è stato recapitato nella casella della posta di tutti i cittadini del Rione:
Il parco giochi di via Martinetti | Progettiamolo e realizziamolo insieme!
Lo abbiamo pulito (il 17 maggio), lo abbiamo usato (picnic del 12 luglio), ora vogliamo migliorarlo, attrezzarlo e adottarlo. Per progettare il parco giochi insieme, ci troviamo giovedì 20 novembre | ore 21 | giovedì 11 dicembre | ore 21 | presso la Biblioteca Lia Bolocan | A.P.S. Cazzamali | Via Fratelli Cervi 21/23. Tutti sono invitati. vi aspettiamo!

Natale in Pelizza – edizione 2 (12 dicembre 2014, oltre 300 persone coinvolte)
I cittadini del rione Pelizza, in collaborazione con Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale, con A.P.S. Cazzamali e con Genitori per la scuola Sante Zennaro e Luigi Maestri, hanno organizzato Natale in Pelizza: cioccolata calda con panna, torte e stuzzichini portati da casa, pesca di beneficenza, letture di fiabe, laboratori per bambini, musica. La giornata si è svolta dalle 10 alle 18.

Presentazione del progetto esecutivo del nuovo Parchetto di via Martinetti (1 aprile 2015, 50 persone coinvolte)
Presentazione del progetto esecutivo, delle prime iniziative nel nuovo Parchetto, del percorso di adozione. In Biblioteca Lia Bolocan | A.P.S. Cazzamali, dalle 17 alle 19. Con merenda e fiabe autogestite.


Lavori in corso al Rione Pelizza, 2014






venerdì 3 aprile 2015

Costruire Partnership Pubblico-Privato-NonProfit

di Marco Cau, Graziano Maino, Anna Omodei.
Per illustrare l’impostazione del laboratorio #PPPNP – Costruire Partnership Pubblico-Privato-NonProfit – seguendo lo sviluppo delle quattro giornate che hanno composto il ciclo di incontri – abbiamo riordinato gli spunti introduttivi di volta in volta presentati, e riformulato le coordinate operative e di metodo tenute a riferimento.
Laboratorio in quattro giornate
Promosso dalla Provincia di Milano, il laboratorio #PPPNP – Costruire Partnership Pubblico-Privato-NonProfit si è svolto in quattro giornate: due precedenti la pausa natalizia, il 05 e il 16 dicembre 2014, e due successive, il 13 e il 27 gennaio 2015.
La realizzazione del laboratorio è stata affidata a Pares cooperativa di ricerca e consulenza, formazione e documentazione e la conduzione degli incontri è stata curata da Marco Cau, Graziano Maino e Anna Omodei.
  • La prima giornata è stata dedicata al passaggio dall’ideazione alla definizione del progetto che si qualifica come dispositivo a un tempo operativo e simbolico della partnership in costruzione.
  • La seconda giornata è stata dedicata a considerare le attività di attivazione di contatti e a come esaminare interessi e disponibilità degli interlocutori, per passare da rapporti e interazioni a intensità variabile a relazioni partenariali intenzionali (e produttive).
  • La terza giornata è stata dedicata a ragionare dell’essenziale lavoro di raccordo e di regia delle interazioni fra i soggetti interessati a co-promuovere la partnership.
  • La quarta giornata è stata dedicata al tema delle risorse economiche e operative, senza le quali nessuna collaborazione può svilupparsi, a come combinarle, gestire e rendicontarle.
Prima giornata > Progetto-Partnership: quali connessioni?
Nella prima giornata abbiamo tematizzato il ruolo che il progettare assume nella costruzione di Partnership che si vogliano focalizzate e produttive. Quando diciamo ‘progetto’ in relazione alla costruzione di Partnership, possiamo avere in mente due possibilità:
  • Senza progetto è difficile proporre, promuovere, dare vita a partnership produttive. Costruire un progetto di partnership significa dare spazio all’immaginazione, prefigurare attività ed energie necessarie, dare forma al lavoro e a i risultati attesi, mettere in gioco opportunità di partecipazione, concordare interazioni finalizzate, ruoli e spazi di azione per i soggetti coinvolti o coinvolgibili. Insomma è difficile immaginare una partnership senza un progetto, strumento di connessione e di senso, struttura duttile di lavoro e contenitore per rappresentare la dinamica delle collaborazioni (per approfondimenti Jean-Pierre Boutinet, Anthropologie du projet, PUF, 1990-2012).
  • Ma c’è anche un secondo possibile uso del termine progetto. I progetti sono proposte concrete che si concordano, obiettivi di lavoro, attività circoscritte da realizzare per le quali si cercano e chiedono risorse, la forma che prendono le iniziative per aggregare partner, accedere a bandi, trovare finanziamenti (risorse e legittimità) che ne consentano la realizzazione.
Le partnership sono dunque progetti per gli attori in campo (rappresentazioni e significati densi) e sono fatte di progetti operativi (strumenti temporanei per l’azione). Senza un progetto che raccoglie l’orizzonte di senso della collaborazione, senza la capacità di costruire progetti e reggerne la complessità, le partnership faticano a decollare e a compiere un tragitto apprezzabile. Senza progetto, per le buone idee non c’è futuro. Il progetto è una costruzione sociale (non esiste ‘prima’ – al più c’è un’ipotesi, una prefigurazione), una costruzione che prende forma grazie all’apporto dei soggetti coinvolti, al grado di investimento e collaborazione. Il progetto si riconfigura (va riconfigurato) in progress: sono necessari passaggi per chiarire man mano gli obiettivi, persone che ne curano lo sviluppo e uno schema di lavoro per non disperdere energie può fare la differenza.
Seconda giornata > Partnership come sistemi di relazioni
Un elemento distintivo che identifica le partnership fra organizzazioni è la pluralità delle relazioni in gioco. Come le organizzazioni, cosi le relazioni che prendono vita, sono mosse da interessi diversi, non sempre consapevoli, non sempre espliciti, non sempre considerati (e non sempre esplicitamente considerabili. Il nodo strutturale rimane: non si possono costituire partnership se non rilevando, collegando, facendo dialogare, orientando la pluralità dei punti di vista e dei soggetti in gioco. Se le partnership sono sistemi dinamici di relazioni (la pluralità è un tratto distintivo), che attraversano confini settoriali dati per scontati (ad esempio organizzazioni pubbliche interagiscono con organizzazioni private e non profit in vista di traguardi comuni), che si orientano verso obiettivi comuni ma parziali (in quanto non coinvolgono la totalità delle strategie delle organizzazioni interessate), possiamo sottolineare due aspetti:
  • le partnership sono – nelle intenzioni – sistemi collaborativi;
  • le partnership presuppongono una contesto relazionale fatto di intrecci, contatti, conoscenze, rapporti, fiducie, di riconoscimento di vincoli.
Senza capitale sociale è difficile innescare processi che conducano alla costruzione di partnership. E senza immaginare i soggetti come portatori di interessi, di conoscenze, di competenze, di intenzionalità è difficile dare corso a partnership evolutive. Il costrutto di stakeholder è essenziale, sia che si ragioni di costruire accordi che impegnano gli attori, sia che si ragioni di contesto, di partecipazione (stakeholder engagement) o di reti relazionali, sia che si voglia misurare l’impatto e dar conto del lavoro e dei risultati prodotti.
Per costruire partnership in grado di realizzare obiettivi significativi è necessario mettere in gioco il capitale relazionale e attivare le reti nelle quali si è inseriti. Ma costruire o rinsaldare relazioni non è facile, richiede determinazione e una buona resistenza ai disappunti. E anche la pazienza di identificare interessi e vincoli dei soggetti coinvolti, per collegare i primi e trovare punti di mediazione per i secondi, così da rendere perseguibili attese individuali e obiettivi comuni. Per questo alcune domande preliminari sono ineludibili:
  • In che condizione si trovano e che condizioni attraversano gli interlocutori potenziali partner?
  • Cosa (non) è possibile offrire e quali limiti non sono eliminabili?
  • Cosa si vorrebbero guadagnare diversi interlocutori dal sodalizio?
  • Cosa viene messo in gioco, quali effetti potenziali e quali rischi?
  • Quali sono vincoli con i quali è necessario fare i conti?
Per alimentare relazioni costruttive e durature è necessario chiedersi qual è senso e quali aspettative vengono alimentate da percorsi comuni, e come promuovere reciprocamente l’immagine di chi prende parte al progetto di partnership (come cioè contenere comportamenti opportunistici ed evitare comunicazioni interferenti o incidentalmente svalutanti).
Terza giornata: Partnership/Community Manager (per una regia connettiva)
Le partnership per funzionare richiedono un delicato lavoro di accompagnamento e di regia. La terza giornata – anche sulla base dei confronti scaturiti nei primi due incontri – ha approfondito proprio la questione di come sostenere collaborazioni fra partner. In particolare – in assonanza con quanto succede nelle reti e nei progetti 2.0 – emerge l’esigenza di figure si prendano cura del funzionamento delle partnership, che giochino d’anticipo rispetto a possibili problemi, che sostengano la partecipazione e favoriscano il coinvolgimento, valorizzando i diversi apporti, che accompagnino le necessarie rimodulazioni e facilitino il procedere delle attività programmate o emergenti. Spesso, proprio con questa finalità, viene istituito uno staff di coordinamento del progetto o della partnership. E tuttavia nei sistemi inter-organizzativi la questione del coordinamento (e del potere) si rivela uno degli aspetti critici, in grado di condizionare funzionalità e operosità della partnership.
Uno dei problemi che possono emergere è il distacco tra il livello delle figure operative (composto da persone impegnate in attività concrete sul campo) e il livello del gruppo di pilotaggio (composto dai dirigenti delle organizzazioni partner). Se le occasioni di coordinamento e di confronto coinvolgono esclusivamente i dirigenti, la partnership può incontrare difficoltà a funzionare. Per questo figure che si prendano cura del buon funzionamento delle partnership, dei progetti in partnership, intervengano a facilitare i rapporti di collaborazione e a gestire i frangenti conflittuali sono utili. Non si tratta della vecchia idea di progettista (che – da conoscitore dei bandi e delle tecniche di compilazione dei formulari – elabora il progetto e poi si defila), ma di figure di facilitazione che co-progettano con gli attori della partnership (insieme e senza sostituirsi ad essi), di consulenti che accompagnano il progetto lungo il suo ciclo di vita, consentendo di gestire con maggior duttilità le azioni e le attività del partenariato, di modificarle e adattarle in itinere secondo un approccio riflessivo che fa del procedere una occasione per sviluppare conoscenze e apprendimenti, senza che i partner perdano il controllo sull’evolvere della collaborazione.
In questo senso, un piccolo gruppo di consulenti con competenze trasversali e complementari che abbiamo indicato come Partnership/Community manager sono essenziali. Nei progetti di collaborazione, tra i partner è vitale raccordarsi, mantenere i contatti e continuare a comunicare, assicurare regia alle attività affinché non corrano il rischio di sfilacciarsi. Le partnership hanno bisogno di apporti e di accordi, di divisione dei compiti e non solo di condivisione. Per collaborare è necessario ‘scoprire le carte’, offrire crediti di fiducia. E le partnership hanno bisogno di rilanci, di sintesi, di tessiture continue. Se le si pensa come comunità temporanee, piuttosto che programmi che si sviluppano con linearità, allora figure di facilitazione sono indispensabili.
Quarta giornata: Individuare, combinare e valutare risorse (limitate)
Il quarto nodo affrontato, nella costruzione di partnership è ineludibile: individuare, aggregare, gestire e rendicontare (in progress e post action) le energie professionali ed organizzative e le risorse economiche messe in campo. Tra le questioni affrontate:
  • la costruzione del budget di progetto e di partnership;
  • la raccolta di risorse complementari da fonti diverse, considerando il crowfunding come modalità emergente che va diffondendosi;
  • la valutazione (preventiva e sommativa) dell’impatto delle attività delle partnership sia per consolidare la fiducia in vista di successive collaborazioni, per correggere e rilanciare azioni di sistema, rendendole più efficaci.
Molteplici risorse e co-energie sono necessarie perché i partenariati raggiungano gli obiettivi che ne hanno determinato la costituzione, e se mancano le forze, se le energie vengono meno viene messo a rischio l’investimento e i risultati attesi. Per questo senza budget per una partnership non si dà la possibilità di operare, di sviluppare concretamente il proprio progetto. Per questo è necessario trovare risorse, gestirle, darne conto e valutarne gli impatti.
Anche nel quarto incontro abbiamo riservato uno spazio per considerare i contributi e le idee emerse dal lavoro comune e abbiamo chiuso il ciclo di incontri con una sintesi degli elementi che favoriscono la costruzione di partnership.
Coordinate operative e di metodo
Le persone che hanno preso parte al laboratorio non solo erano interessate al tema, ma portavano esperienze e competenze nella costruzione di partnership, per questo la struttura del laboratorio è stata organizzata per mettere a valore apporti e riflessioni di chi vi ha preso parte. Di seguito i criteri secondo i quali è stato organizzato e condotto il laboratorio formativo che ha previsto un format di lavoro strutturato e aperto al tempo stesso. Attraverso una proposta di formazione/ricerca abbiamo proposto quattro questioni chiave nella costruzione di partnership (progetto, sviluppo del capitale relazionale e ingaggio degli interlocutori, regia connettiva e identificazione, gestione e rendicontazione delle risorse) e contemporaneamente abbiamo dato spazio a sviluppi e digressioni non predeterminate, che sono scaturite dalle elaborazioni individuali e di gruppo.
Il laboratorio ha alternato sintesi concettuali, momenti di confronto in plenaria e attività di elaborazione in gruppo, alle persone che hanno preso parte al laboratorio abbiamo proposto di identificare tre idee progettuali, tre casi mantenuti stabili nel corso del laboratorio per saggiare spunti e idee di volta in volta presentati. In ciascuna delle giornate è stato introdotto uno strumento pratico impiegabile nella costruzione di partnership. Per arricchire le voci sul campo abbiamo realizzato alcune interviste su esperienze di costruzione di partnership pubblico-privato-nonprofit, e parte dei materiali preparatori e di sintesi sono stati pubblicati sui blog caublog Mainograz.
Questi in sintesi gli ingredienti che abbiamo combiniamo:
  • In ogni incontro abbiamo presentato alcune sintesi di inquadramento sulle questioni di volta in volta a tema per fare il punto, tenere la rotta, e non lasciarsi sfuggire le idee che via via sono emerse dagli incontri
  • Per ogni incontro abbiamo immaginato di mettere a disposizione alcuni strumenti adattabili e riutilizzabili nei contesti organizzativi e nella costruzione di partnership.
  • Tre gruppi di lavoro hanno affrontato tre casi studio che richiedevano la costituzione di partnership per potersi realizzare: un progetto per attivare una Scuola-Bottega, un progetto per rivitalizzare un Borgo Medievale, un progetto per trasformare interventi di aiuto gestisti dei servizi sociali pubblici da sostegno assistenziale a occasione di scambio attivo.
  • Abbiamo promosso una rapida indagine esplorativa, alla ricerca di possibili termini per identificare l’accezione di partnership e circoscriverne il concetto.
  • Di ciascun incontro abbiamo realizzato una documentazione live rintracciabile su Twitter all’hashtag #PPPNP.
  • Sui blog caublog Mainograz abbiamo di volta in volta pubblicato post per anticipare argomenti o riprendere le riflessioni scaturite dal lavoro collettivo.
  • Abbiamo realizzato alcune videointerviste ad attori e autrici impegnati sul campo complessità e delle opportunità che scaturiscono dagli intrecci fra mondi Pubblici, Privati e NonProfit.