di Marco Cau e Graziano Maino
In questo contributo documentiamo le coordinate metodologiche di predisposizione del piano partecipato per realizzare un progetto di sviluppo locale. Il piano di realizzazione serve a definire le coordinate operative per intervenire. Si tratta di costruire la prefigurazione analitica del tracciato di lavoro che consente di passare dalla proposta progettuale, descritta nelle sue linee fondamentali in sede di partecipazione ad un bando, ad un insieme di passaggi operativi interconnessi da realizzare secondo una scansione temporale definita. Le proposte progettuali - presentate nell’ambito di bandi e volte ad ottenere finanziamenti - non di rado sono esse stesse esito di un percorso partecipato, tuttavia l’intensità e la circolarità del coinvolgimento degli attori che costituiscono le partnership sono variabili, in ragione di molteplici fattori. Può infatti accadere che l’urgenza, la complessità delle richieste, le sollecitazioni inevitabili alle quali ciascun partner è sottoposto determinino interazioni e coinvolgimenti discontinui nella fase di definizione della proposta progettuale. E spesso accade che tra la presentazione e l’approvazione intercorrano diversi mesi e intervengano diversi cambiamenti. Ma anche in presenza di una qualità ottimale negli apporti iniziali e in condizioni di rapidità di approvazione, resta aperta la questione di come mantenere produttiva l’interdipendenza elaborativa e collaborativa anche nella fase che segue l’assegnazione delle risorse, ed in particolare nel momento in cui il progetto dalla sua impostazione generale deve essere tradotto in obiettivi e sotto-obiettivi, in compiti operativi, in una successione di azioni concrete secondo fasi definite.
Per attivare uno spazio di social design (Pils e Trocchianesi, 2017) che consenta di mettere a punto un piano di realizzazione partecipato, è necessario curare cinque aspetti.
Costituire un gruppo di regia temporaneo, composto da figure competenti, in grado di attivare e coinvolgere soggetti a diverso titolo interessa(n)ti (o interessabili).
Utilizzare modalità e tecniche di facilitazione. Per raccogliere e collegare contributi e proposte, per elaborare il piano di realizzazione sono necessari incontri, interviste e workshop finalizzati a informare, consultare e coinvolgere non solo i partner del progetto, ma anche le organizzazioni della rete, i potenziali alleati, i beneficiari diretti e indiretti, i cittadini. Diverse le tecniche utilizzabili con l’obiettivo di facilitare l’accesso alle informazioni e dare parola ai partecipanti, in un clima accogliente di ascolto e interazione, rendendo così i momenti di confronto produttivi e utili.
Proporre workshop di metodo e di approfondimento guidati per fornire informazioni, dare spazio a osservazioni (anche dissenzienti), favorire il confronto fra gli interlocutori, raccogliere elementi utili alla definizione del piano di realizzazione.
Elaborare l’immagine coordinata del progetto per far conoscere e valorizzare coinvolgimenti, azioni e risultati.
Redigere il piano di realizzazione grazie ai suggerimenti raccolti, le idee prospettate negli incontri, i contributi emersi dai workshop.
Leggi tutto il post su Quaderni di Economia Sociale 02/18 (pagg. 19-22).