domenica 15 dicembre 2019

Territori futuri: evoluzioni, progetti e politiche a cavallo tra Milano e le aree interne dell’Oltrepò pavese


Nell’ambito del ciclo di incontri Territori futuri - organizzato da Fondazione per lo Sviluppo dell'Oltrepo Pavese grazie al progetto Oltrepò BioDiverso cofinanziato da Fondazione Cariplo - si è svolto sabato 14 dicembre a Golferenzo (Pavia) il seminario Metropoli e Oltre(po).
Sessanta tra esperti di sviluppo locale, policy maker, docenti, ricercatori, amministratori, imprenditori, finanziatori e abitanti si sono interrogati e confrontati sui rapporti tra Milano “città-stato” e la grande regione milanese (in particolare le aree interne dell’Oltrepò); hanno evidenziato le evoluzioni delle relazioni metro-montane di fronte alle sfide dei cambiamenti demografici, economici-finanziari e climatico-ambientali; hanno prefigurato le politiche pubbliche da introdurre e sviluppare per contrastare le disuguaglianze territoriali.

Claudio Scabini, sindaco del piccolo borgo oltrepadano, ha accolto i partecipanti nella splendida cornice del vecchio Palazzo Belcredi-Belloni, recentemente ristrutturato e oggi sede del community hub di Golferenzo, un “luogo che vuole diventare centro di incontro, di riflessione e di promozione di tutto il territorio circostante”. Erano con lui Riccardo Fiamberti, presidente della Fondazione per lo Sviluppo dell'Oltrepo Pavese, che ha focalizzato il lavoro svolto da Oltrepò (Bio)diverso per “mettere in luce l’eccezionale biodiverstià dell’Oltrepò Pavese”; Giovanni Palli, presidente della Comunità Montana Oltrepò Pavese, che ha sottolineato l’importanza della sinergia e della coesione tra tutti gli attori dello sviluppo locale; Elena Jachia, direttore area ambiente di Fondazione Cariplo, che ha evidenziato l’importanza di investire oltre che sulle infrastrutture materiali anche sulle “infrastrutture leggere, le reti tra le persone e le organizzazioni”.

Filippo Barbera (Università di Torino e Collegio Carlo Alberto) ha introdotto, moderato e curato la densa mattinata.

Prima Parte | Milano tra “città stato” e territori interni
Gabriele Pasqui (Politecnico di Milano) ha sottolineato come le dinamiche di Milano e del territorio lombardo siano sempre state intrecciate (G. Consonni; G. Tonon), che oggi assistiamo a una inversione di rotta (The Guardian) e che è importante invece costruire una nuova relazione puntando su quelli che Arturo Lanzani chiama i “protagonistidella risalita”. Secondo Pasqui Milano oggi è tante realtà diverse: il piccolo centro che attrae la metà degli investimenti immobiliari esteri in Italia; la periferia; la grande regione urbana che comprende Piacenza, Novara, Lugano e il territorio compreso tra queste città; l’ampia area geografica che lo connette a Torino e Venezia; e poi c’è Milano nella rete mondiale. Tante Milano slegate, che occorre connettere, come è avvenuto in passato. Secondo Pasqui sono quattro gli ingredienti da valorizzare per ricostruire questi legami, in particolare quelli tra Milano e le sue aree interne: le persone (favorendo cittadini e stranieri che venendo dalla città possono ri-abitare l’appennino di Lombardia per scelta di vita e per lavoro); i luoghi (valorizzando immobili rigenerati - come a Golferenzo - e puntando su paesaggio, patrimonio, biodiversità); le economie (sostenendo nuove economie turistiche, nuove filiere produttive e un grande investimento politico nella cura del territorio); le reti (tra le persone e le organizzazioni). Come con il progetto Oltrepò BioDiverso si sta provando a fare.
Come miscelare questi ingredienti e ottenere dei risultati? Secondo Pasqui, coniugando innovazione e coesione; promuovendo gli attori locali ma con risorse pubbliche e private che vengono da fuori; alimentando le capacità imprenditoriali e di progettazione.
Paolo Perulli, (Università del Piemonte Orientale) ha focalizzato il processo di urbanizzazione planetaria” in corso: “tutto il mondo sarà urbano, nel senso che l’urbano comanderà tutto, a meno che non interveniamo invertendo la rotta”. Milano è oggi una grande metropoli compresa tra Lugano, Piacenza, Novara. Genova è il porto di Milano. L’area compresa tra Milano, Pavia e Piacenza è il distretto logistico di Milano, progettato dal mercato, nella totale assenza di visione e pianificazione pubblica. Come cambiare? Secondo Perulli non è sufficiente la manutenzione, ma occorre (ri)pianificare, mettendo in campo ingenti risorse.

Seconda parte | Clima, ambiente, energia: opportunità e sfide per le terre alte
Luca Mercalli (Società Metereologica Italiana) ha messo al centro con forza la questione del cambiamento climatico irreversibile in corso (una catastrofe ambientale), dipingendo una situazione tanto allarmante quanto sottovaluta, sia nel dibattito pubblico quotidiano, sia dai decisori. Secondo Mercalli siamo anche prossimi a una grande crisi finanziaria e nel 2050 ci sarà il collasso. In uno scenario nel quale la pianura padana avrà un clima simile a quello del Pakistan (a Milano, d’estate, si arriverà ai 55 gradi e lo scenario agricolo complessivo della regione muterà profondamente) e la zona del delta del Po verrà sommersa dal mare, la montagna diventerà un rifugio. Per questo occorre attrezzarsi ad accogliere persone anche in Oltrepò (un’ora da Milano), programmando sin d’ora, recuperando il costruito, investendo in riqualificazioni ecocompatibili, creando le condizioni per le quali si possa telelavorare (viaggiando meno).

Terza parte | Il progetto Oltrepò BioDiverso
In Oltrepò pavese, il progetto Oltrepò BioDiverso, finanziato AttivAree (il programma intersettoriale di Fondazione Cariplo che sostiene il rilancio della aree interne) sta lavorando per costruire risposte alle sfide poste dai complessi cambiamenti in corso.
Silvia Pilutti (Prospettive) ha tessuto i fili di una serie di interventi che hanno delineato alcune delle piste di lavoro di Oltrepò BioDiverso: Gabriele Sguazzini (Consorzio Agro Silvo Pastorale Reganzo) ha presentato il lavoro realizzato con la tecnologia lidar per la conoscenza della risorsa forestale (il bosco “è una fabbrica dismessa che un tempo generava economie e che è da recuperare”); Alberto Vercesi (Università di Piacenza) ha prefigurato la possibilità di impiantare vigneti a quote più elevate, complice l’innalzamento delle temperature in corso; Mauro Mariotti (Università di Genova) ha evidenziato come il paesaggio e la natura siano un patrimonio da valorizzare per promuovere il turismo sostenibile (anche installando hot spot ecoturistici come prati fioriti, abbeveratoi per la biodiversità e display garden); Massimiliano Vavassori ha presentato la Guida Vacanza pubblicata dal Touring Club Italiano pochi mesi fa e dedicata proprio all’appennino di Lombardia.

Quarta parte | Centri urbani e territori, alleati o subordinati? Strategie e programmi per un cammino condiviso
E quindi, che fare? Matteo Bianchi (parlamentare, impegnato in Anci) ha evidenziato l’importanza di leggere le aree interne come un unico territorio che attraversa la penisola da nord a sud e ha proposto di offrire a questo vasto territorio politiche fiscali ad hoc, connessione idonea e un’agenda europea dedicata. Marco Bussone (Uncem) ha invitato Regioni e Comuni a “mettere a terra le opportunità introdotte negli anni più recenti dal legislatore nazionale” (testo unico forestale, legge sui piccoli comuni…) e ha prefigurato, nella nuova programmazione 2021 - 2027, l’introduzione di un PON per la montagna. Elena Jachia (Fondazione Cariplo) ha evidenziato il carattere fortemente sperimentale degli interventi di Fondazione Cariplo e l’importanza di investire sul capitale umano (“sono le persone che possono far marciare i territori”). Franco Maria Antonio D'Alfonso (Consiglio comunale di Milano) ha sottolineato la distanza tra complessità del presente e l’organizzazione delle istituzioni politiche: se Milano è tante cose, la Milano amministrativa è una, con un territorio ben definito.

“È  stato un confronto proficuo e da replicare periodicamente” ha concluso Filippo Barbera, che ha lanciato l’idea di istituire le “Giornate di Golferenzo per continuare a confrontarci su come riattivare le aree interne”, spiazzando le élite locali e scovando gli innovatori.